27/01/2025 - 27/01/2027
Di recente, Booking.com ha introdotto una svolta significativa nel sistema di valutazione degli hotels, ridisegnando l'intero panorama della reputazione online.
La piattaforma ha infatti deciso di considerare soltanto le recensioni degli ultimi 24 mesi, eliminando il peso di opinioni risalenti a periodi più remoti. Questo cambiamento, implementato nelle ultime ore, ha portato a una vera e propria riclassificazione di tutte le strutture , generando effetti immediati: alcune hanno registrato un’impennata della propria reputazione, mentre altre hanno visto il punteggio calare drasticamente.
Se in passato i punteggi di una struttura potevano essere influenzati da recensioni di anni prima, oggi conta solo la percezione recente degli ospiti.
Un aspetto fondamentale da considerare è la correlazione tra la reputazione e la politica tariffaria. Una buona reputazione permette a una struttura di posizionarsi in modo più competitivo, giustificando tariffe più elevate.
Al contrario, un punteggio basso può obbligare gli hotel a ridurre i prezzi per attrarre clienti, creando una spirale negativa in cui tariffe più basse non sempre garantiscono margini di profitto adeguati.
L’aggiornamento del sistema di valutazione costringe dunque gli albergatori a rivedere le proprie strategie commerciali. Non è più sufficiente puntare su promozioni o sconti; occorre investire in un servizio di qualità costante, capace di generare recensioni positive nel breve termine. In un contesto in cui i giudizi si aggiornano costantemente, ogni esperienza negativa pesa molto di più rispetto al passato.
Oggi la reputazione è più importante del brand ?
Un elemento particolarmente rilevante emerso da questa rivoluzione riguarda il rapporto tra la forza del brand e la reputazione online. Se un tempo l’appartenenza a una catena alberghiera rinomata poteva compensare eventuali recensioni negative, oggi non è più così. Sempre più spesso si trovano hotel di brand prestigiosi con punteggi inferiori rispetto a strutture indipendenti ma ben recensite.
Questo fenomeno evidenzia come i clienti, soprattutto quelli che prenotano tramite piattaforme come Booking.com, attribuiscano maggiore valore alla qualità percepita e all’esperienza di altri ospiti piuttosto che al nome della catena.
La reputazione diventa quindi l’elemento chiave per attrarre clienti e mantenere una posizione di rilievo nel mercato.
In definitiva, la rivoluzione di Booking.com può rappresentare una opportunità quanto una criticità visto che gli operatori che sapranno adattarsi rapidamente al nuovo sistema di valutazione avranno un vantaggio competitivo, mentre coloro che trascurano la gestione della reputazione rischiano di essere penalizzati in un mercato sempre più competitivo.
Con la reputazione che supera ormai il brand in termini di importanza, il messaggio è chiaro: offrire un servizio di qualità e curare l’esperienza dell’ospite non è più un’opzione, ma una necessità.
Roberto Necci
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