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Il governo di Roma e le passerelle dei politici

03/02/2025 - 03/02/2027

Il tema del governo della città di Roma è spesso trattato all'interno di questo blog. Del resto, viviamo in un Paese in cui il racconto, ovvero la propaganda, sembra non conoscere pause, come se non ci fosse distinzione tra campagna elettorale e gestione amministrativa. Oggi i social network sono diventati strumenti di comunicazione politica imprescindibili e vengono usati con maggiore o minore abilità dai rappresentanti delle istituzioni. Ma un occhio attento sa distinguere tra la pura propaganda e l’azione concreta di governo.

 

Il governo di una Capitale non si fa con i video sui social

Gestire Roma, con la sua complessità amministrativa, economica e sociale, non è questione di slogan o post virali, ma di atti concreti. Un sindaco non governa con i selfie nei cantieri, né con le dirette in cui denuncia i problemi come fosse un semplice spettatore. Governare significa prendere decisioni, affrontare il labirinto burocratico e amministrativo, costruire il consenso politico necessario per approvare i provvedimenti utili alla città.

 

Ma quali sono gli strumenti con cui si governa realmente Roma? La risposta è tecnica e si basa su atti politici, amministrativi e legislativi. Vediamoli nel dettaglio.


1. Atti Politici: dove (dovrebbero) nascere le decisioni strategiche

 

Gli atti politici sono quelli con cui si decide l’indirizzo strategico della città. Sono adottati dai principali organi di governo di Roma Capitale, ossia:

 

  • L’Assemblea Capitolina: il consiglio comunale di Roma, composto da 48 consiglieri eletti direttamente dai cittadini. Qui si approvano gli atti fondamentali, come il bilancio e i regolamenti.
  • La Giunta Capitolina: l'organo esecutivo presieduto dal Sindaco, composto dagli assessori, che ha il compito di dare attuazione agli indirizzi politici stabiliti dall’Assemblea.

 

I principali atti politici sono:

 

  • Le Delibere dell'Assemblea Capitolina, che richiedono la maggioranza assoluta dei voti per essere approvate (ossia almeno 25 voti su 48).
  • Ordini del giorno e mozioni, con cui l’Assemblea esprime un indirizzo su temi specifici.
  • Le Linee programmatiche del Sindaco, che definiscono la visione del governo cittadino e richiedono un’approvazione iniziale da parte dell’Assemblea.

 

2. Atti Amministrativi: la macchina burocratica della città

 

Se la politica stabilisce l’indirizzo, gli atti amministrativi sono quelli con cui le decisioni diventano concrete. Tuttavia, qui inizia il vero scoglio: la burocrazia romana è notoriamente complessa e, spesso, i tempi di attuazione delle decisioni sono infiniti.

 

I principali atti amministrativi sono:

 

  • Le Delibere della Giunta Capitolina, che regolano la spesa pubblica, gli investimenti, gli appalti e le concessioni.
  • Le Determinazioni Dirigenziali, adottate dai dirigenti del Comune e necessarie per attuare le delibere approvate dagli organi politici.
  • Le Ordinanze del Sindaco, con cui vengono prese decisioni urgenti in materia di sicurezza, viabilità o emergenze.

 

Il problema delle maggioranze e del consenso

 

Per far passare le delibere della Giunta, il Sindaco ha bisogno del sostegno compatto della sua maggioranza. Quando questa si sfalda – per giochi di potere interni, litigi di partito o problemi di consenso – il governo della città si blocca. A quel punto, il Sindaco si trova a dover scegliere tra due strade:

 

  1. Trovare accordi trasversali con l’opposizione, ammesso che ci sia un punto d’incontro.
  2. Rinviare il problema, lasciando le questioni irrisolte.

 

Troppo spesso si assiste alla seconda opzione, con provvedimenti bloccati per mesi o addirittura anni, mentre sui social si continua a parlare di “progetti futuri” senza che nulla si concretizzi.


 

3. Atti Legislativi e Regolamentari: le regole del gioco

 

Roma Capitale non è solo un comune, ma gode di uno status speciale, regolato da leggi nazionali e dallo Statuto di Roma Capitale. Tra i principali strumenti normativi troviamo:

 

  • Lo Statuto di Roma Capitale, che disciplina il funzionamento dell’amministrazione.
  • I Regolamenti Comunali, che definiscono le regole per edilizia, commercio, trasporti e sicurezza urbana.
  • I Piani Strategici, come il Piano Regolatore Generale, il Piano Urbano della Mobilità e il Piano Sociale di Zona, che dovrebbero pianificare lo sviluppo della città.

 

Ma quanti di questi piani vengono effettivamente attuati? Troppo spesso rimangono buone intenzioni sulla carta, mentre l’attenzione politica si sposta su temi più mediaticamente efficaci.

 

Roma è una città difficile da governare, e questo è un dato di fatto. Tuttavia, c'è una grande differenza tra affrontare i problemi con serietà e responsabilità e limitarsi a raccontare una città ideale sui social.

 

Oggi, i politici sembrano più impegnati a costruire la propria immagine online che a risolvere i problemi reali. La gestione amministrativa è lenta, le decisioni strategiche vengono spesso rinviate e il risultato è una Capitale che continua ad arrancare.

 

Un vero atto di governo non è un video ben montato su Facebook, ma una delibera approvata, attuata e verificata nei suoi effetti. Un vero sindaco efficiente non è quello che denuncia i problemi su Instagram, ma quello che trova soluzioni concrete, rispettando le regole del gioco e costruendo il consenso politico necessario per attuarle.

 

Roma non ha bisogno di passerelle, ma di scelte coraggiose e amministratori competenti. E finché la politica continuerà a preferire il racconto alla realtà, la città resterà prigioniera della sua eterna emergenza.

 

Roberto Necci

info@robertonecci.it 

 

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