Corpi intermedi nel turismo: il ruolo insostituibile dell’associazionismo d’impresa

04/05/2025 - 04/05/2027

Nel contesto attuale, segnato da rapide trasformazioni economiche, tecnologiche e sociali, gli imprenditori italiani – e in particolare quelli del comparto turistico – avvertono sempre più la necessità di presìdi collettivi che sappiano affiancarli nel cambiamento, tutelandone allo stesso tempo identità, radici culturali, inclinazioni e specificità territoriali. È qui che i corpi intermedi, le associazioni di categoria e le organizzazioni di rappresentanza tornano ad assumere un ruolo centrale, non solo come strumenti di tutela e assistenza, ma come elementi strutturali dell’architettura democratica e dello sviluppo economico.

 

Il turismo come ecosistema complesso

 

Il turismo non è un settore qualsiasi. È un ecosistema composito che intreccia ospitalità, ristorazione, trasporti, beni culturali, artigianato, servizi. All'interno di questa filiera articolata, l’azione delle associazioni di categoria assume una funzione cruciale di raccordo, rappresentanza e sintesi. In assenza di una voce collettiva, ogni segmento dell’offerta turistica rischia di operare in isolamento, pregiudicando non solo la competitività dell’intero sistema, ma anche la sua resilienza di fronte alle crisi, come dimostrato durante la pandemia.

 

L’associazionismo imprenditoriale nel turismo rappresenta una piattaforma insostituibile per l’elaborazione di strategie condivise, per la contrattazione sindacale, per l’accesso agevolato a strumenti di welfare e formazione, per l’orientamento normativo e per il confronto costruttivo con le istituzioni.

 

Rappresentanza, tutela e dialogo

 

I corpi intermedi del turismo svolgono innanzitutto una funzione di rappresentanza degli interessi collettivi, offrendo un’interfaccia autorevole e competente nel dialogo con la politica e con la pubblica amministrazione. Questo dialogo è tanto più necessario quanto più frammentata è la composizione del tessuto imprenditoriale turistico, fatto in gran parte di piccole e medie imprese spesso prive di risorse e strumenti per affrontare autonomamente le sfide normative, fiscali o tecnologiche.

 

Le organizzazioni di categoria non si limitano a rivendicare interessi, ma contribuiscono all’elaborazione di proposte normative, alla co-progettazione di politiche di settore, alla costruzione di sistemi territoriali integrati. Sono, in altre parole, co-artefici delle condizioni abilitanti per la competitività del sistema Paese.

 

Solidarietà, mutualismo e rete

 

Contrariamente a quanto spesso sostenuto da letture superficiali, l’associazionismo di categoria non è un modello superato. In un’epoca segnata da disintermediazione, individualismo e ipersemplificazione del dibattito pubblico, le reti associative rappresentano una delle ultime forme strutturate di aggregazione sociale capaci di coniugare l’interesse individuale con quello collettivo.

 

Nel settore turistico, l’appartenenza a una comunità professionale garantisce accesso a servizi cruciali: dalla consulenza per l’accesso al credito alla formazione continua, dai supporti per la digitalizzazione all’assistenza nei contenziosi giuslavoristici o amministrativi. L’aggregazione genera economie di scala, promuove l’innovazione, stimola l’emulazione virtuosa e permette di affrontare in modo cooperativo anche le sfide globali, come la transizione ecologica o la gestione del rischio climatico.

 

Corpi intermedi e democrazia economica

 

I corpi intermedi non sono solo strumenti tecnici di rappresentanza, ma pilastri della democrazia economica e della coesione sociale. In una società che tende ad atomizzarsi, dove la partecipazione pubblica si indebolisce e le istituzioni faticano a generare consenso, le associazioni rappresentano spazi insostituibili di partecipazione, di mediazione e di costruzione di senso condiviso.

 

In particolare nel turismo, un settore che vive dell’incontro tra culture e del valore dei territori, il ruolo dei corpi intermedi è anche quello di presidiare i valori identitari e di promuovere una crescita che non sia solo quantitativa, ma anche qualitativa e sostenibile. La loro funzione educativa – nel senso più ampio del termine – consiste nel favorire la consapevolezza dell’agire imprenditoriale come parte integrante del bene comune.

 

Verso un nuovo protagonismo

 

La crisi pandemica ha riportato in primo piano il ruolo sussidiario dei corpi intermedi, chiamati a supplire a molte mancanze del sistema pubblico. Ma questa stagione emergenziale ha anche dimostrato come queste organizzazioni siano capaci di rinnovarsi, di attivare risorse collettive, di interpretare i bisogni latenti del comparto.

 

Oggi, il compito che spetta alle associazioni del turismo non è solo quello di difendere, ma di progettare. Non solo sostenere l’esistente, ma accompagnare la trasformazione. Questo richiede una rinnovata capacità di visione, una maggiore apertura al dialogo tra imprese strutturate e operatori indipendenti, e un rafforzamento delle competenze interne per affrontare in modo professionale temi complessi come l’intelligenza artificiale, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione del capitale umano.

 

Senza corpi intermedi il turismo italiano perderebbe uno dei suoi più importanti strumenti di coesione e di progettualità condivisa. È attraverso la rete dell’associazionismo che gli imprenditori possono ritrovare forza collettiva, orientamento strategico e strumenti concreti per affrontare il futuro. Valorizzarli, sostenerli e rinnovarli non è solo un dovere politico e istituzionale, ma un’urgenza civile ed economica.

 

Roberto Necci

info@robertonecci.it 

 

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