18/05/2025 - 18/05/2027
In un contesto di mercato sempre più competitivo e dinamico, mantenere costante la redditività di una struttura alberghiera può sembrare un buon risultato. Tuttavia, una redditività piatta – ovvero stabile nel tempo senza crescita – è spesso il segnale di un ciclo economico in esaurimento. In questa fase, il vero rischio è l’immobilismo gestionale, che porta a un progressivo declino competitivo e a una perdita di valore dell’asset nel tempo.
1. Cos'è la redditività piatta e perché è un campanello d'allarme
La redditività piatta si manifesta quando i principali indicatori economici (GOP, EBITDA, RevPAR) si mantengono costanti o crescono in linea con l'inflazione, senza reale incremento di margine o valore. Questo fenomeno può essere tollerabile per un breve periodo, ma nel lungo termine rappresenta:
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una mancata capitalizzazione degli investimenti;
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una scarsa attrattività per potenziali investitori;
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una difficoltà nell’ottenere rifinanziamenti o capitali di crescita.
In sintesi, è un chiaro segnale che l’azienda sta perdendo momentum competitivo.
2. Indicatori oggettivi da monitorare
Per identificare il momento giusto per dismettere l’asset o ricapitalizzare attraverso l’ingresso di un partner, è fondamentale monitorare alcuni indicatori chiave:
a. Marginalità stagnante o in calo
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GOP e EBITDA stabili da oltre 24 mesi, pur in presenza di crescita del mercato di riferimento.
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Incapacità di aumentare l’ADR (Average Daily Rate) in linea con la concorrenza.
b. Calo della quota di mercato
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Occupazione inferiore al benchmark competitivo del territorio (dati STR, Fairmas, HotStats).
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Perdita di posizionamento su OTA e canali diretti.
c. Mancanza di investimenti strategici
d. Eccessiva dipendenza da una sola fonte di domanda
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Concentrazione del fatturato su una sola tipologia di clientela (es. solo business, solo gruppi).
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Scarso bilanciamento tra canali distributivi.
3. Segnali qualitativi di declino
Oltre agli indicatori numerici, ci sono segnali gestionali e strutturali che possono suggerire la necessità di un cambio di scenario:
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Leadership familiare stanca o poco aggiornata, priva di visione strategica o successione.
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Team fidelizzato ma demotivato, con turnover mascherato da “stabilità”.
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Assenza di progettualità di medio-lungo termine: si opera "giorno per giorno".
4. Quando vendere è un’opportunità, non un fallimento
Decidere di vendere un hotel in fase di redditività piatta non è una sconfitta, ma una decisione strategica. In questa fase, l’hotel può ancora attrarre investitori se:
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la localizzazione è valida;
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la redditività è ancora positiva, anche se stagnante;
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esiste potenziale di riposizionamento tramite brand, ristrutturazione o nuova gestione.
Vendere in tempo consente di massimizzare il valore dell’asset e liberare risorse da reinvestire in progetti più performanti o strategici.
5. Conclusione: meglio uscire in pareggio che in perdita
Un’analisi lucida e oggettiva della performance aziendale è il primo passo per prendere decisioni non emotive. L’hotel a redditività piatta è una mina silenziosa: può sembrare stabile, ma in realtà consuma risorse e capitale di opportunità. Monitorare costantemente i KPI, confrontarsi con benchmark di mercato e avere il coraggio di uscire al momento giusto rappresentano oggi competenze manageriali decisive.
Roberto Necci
info@robertonecci.it
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