22/07/2025 - 22/07/2028
Chi lavora nell’hotellerie lo sa: l’accoglienza che il cliente vive in superficie è solo la punta dell’iceberg. Sotto c’è una macchina organizzativa che lavora senza sosta – con ritmi, strumenti e logiche completamente diversi a seconda della dimensione della struttura.
Non basta avere letti da vendere: cambiano le priorità, i modelli operativi, i canali di vendita e il tipo di competenze richieste. E spesso, ciò che funziona in una grande struttura diventa inefficiente in una piccola, e viceversa.
Vediamo allora, con taglio pratico, come variano le logiche gestionali tra un full-service hotel con oltre 200 camere, un albergo cittadino da ~100 camere e una piccola struttura indipendente sotto le 50 stanze.
Parliamo di una macchina ad alta precisione, dove ogni reparto è una piccola azienda autonoma. La struttura è divisa in centri di costo e centri di profitto, il controllo di gestione è capillare, il reporting è settimanale (in certi casi anche daily), e il direttore è un vero e proprio CEO operativo.
Operations:
Reparti distinti: front office, housekeeping, F&B, sales, banqueting, HR, manutenzione.
Ogni reparto ha un responsabile con budget, obiettivi e KPI assegnati.
La turnazione è gestita tramite software (tipo Zucchetti, Oracle, Mews) con logiche di forecast basate sull’occupazione prevista.
L’outsourcing (pulizie, sicurezza, talvolta anche F&B) è integrato, ma sempre sotto SLA rigidi.
Commerciale e distribuzione:
Strategia multi-segmento: corporate, MICE, OTA, GDS, luxury concierge, tour operator.
Revenue management dinamico, basato su RMS (Idéal, Duetto, IDeaS) e BI tools avanzati.
Il booking engine è custom o integrato in CRS internazionali.
Governance societaria:
Indipendenti: rari, spesso family office con esperienza.
Franchising: Marriott, Hilton, Accor, NH – con uso di CRS e standard.
Management contract: modello diffuso per attrarre investitori. Il brand fornisce know-how, ma l’investitore resta proprietario del bene.
📌 Nota: Qui conta l'efficienza sistemica. Ogni errore di comunicazione costa caro, ogni ritardo si amplifica. Serve un middle management forte e formato.
In questa fascia, la struttura è ancora organizzata ma molto più funzionale. I ruoli si ibridano, il general manager ha un ruolo operativo, e si lavora molto sull’agilità.
Operations:
Housekeeping interno o in appalto misto.
Front desk spesso gestisce anche prenotazioni, customer care e upselling.
F&B se presente è minimale (colazione + light lunch); spesso in gestione separata.
Software gestionali verticali tipo Protel, Hotelcube, Simple Booking con logiche centralizzate.
Distribuzione:
Focus su OTA e prenotazioni dirette (sito + Google Hotel Ads).
Segmento corporate locale o fidelizzato.
Revenue management affidato a consulenti esterni o strumenti semplificati.
Budget commerciale gestito su base mensile; analisi marginalità semplificata.
Modello societario:
Indipendenti: la forma più diffusa.
Franchising: utile per aumentare il tasso di disintermediazione e l’accesso ai GDS.
Il management contract è raro: troppi costi fissi per le dimensioni.
📌 Nota : Qui vince la velocità decisionale. Bisogna saper cambiare pricing in tempo reale, reagire agli eventi in città e ridurre il time-to-market delle offerte.
Questa è la frontiera dell’ospitalità artigianale. Il valore aggiunto? L’esperienza personale del gestore. Qui il titolare è tutto: direttore, receptionist, social media manager, manutentore.
Operations:
Staff ridotto, spesso a tempo parziale.
Check-in gestiti anche da remoto (self check-in, domotica).
Nessun middle management: tutte le decisioni sono rapide, spesso intuitive.
Nessun software enterprise: si lavora con gestionali all-in-one tipo Cloudbeds, RoomRaccoon, 5stelle*.
Distribuzione:
OTA (Booking, Airbnb, Expedia) + sito diretto.
Canali aggiuntivi: Instagram, Google Maps, micro-influencer.
Pricing basato su competitor analysis manuale e calendario eventi locali.
Modello societario:
100% indipendente.
Raro il franchising (tranne brand economy come B&B Hotels o Meininger).
Zero management contract: qui si lavora in prima linea.
📌 Nota Serve intelligenza relazionale e controllo di cassa. Il margine è sottile, ogni euro risparmiato è un euro guadagnato. Il rischio? Burnout. Serve visione e organizzazione anche in piccolo.
| Livello | Figure Chiave | Competenze Prioritarie |
|---|---|---|
| Full Service | GM, Revenue Manager, DOSM, F&B Director, Controller | Leadership, analisi, project management |
| Hotel Medio | GM operativo, Booking Manager, HR multitasking | Polivalenza, controllo budget, vendita diretta |
| Piccola Struttura | Proprietario-gestore, collaboratori stagionali | Relazione, problem solving, multitasking |
📌 Nota: L'evoluzione digitale ha abbassato le barriere d’ingresso, ma ha alzato l’asticella in termini di competitività e visibilità. Anche le piccole strutture devono oggi sapersi presentare come micro-brand professionali.
La vera chiave? Adottare il modello gestionale coerente con la propria scala, il proprio target e la propria missione imprenditoriale.
Un hotel 5 stelle senza processi affonda.
Una piccola locanda con costi fissi da struttura corporate implode.
Un hotel medio senza velocità decisionale resta nel limbo.
In un mercato sempre più fluido, il vero vantaggio competitivo non è solo l’immobile o la location, ma la governance: chi decide cosa, come, e quando.
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Roberto Necci
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