23/09/2025 - 23/09/2028
Il passaggio generazionale rappresenta uno dei momenti più critici nella vita di un’azienda alberghiera. La natura stessa del settore – altamente legata al capitale immobiliare, alla gestione operativa quotidiana e alla relazione con il cliente – rende ancora più complessa la scelta del ruolo che le nuove generazioni devono assumere: azionisti o gestori?
Azionisti: proprietari consapevoli
Non tutti gli eredi hanno la vocazione o le competenze per guidare la gestione operativa di un hotel. In questi casi, è fondamentale prepararli al ruolo di **azionisti attivi e consapevoli**.
Essere azionisti non significa restare passivi: occorre sviluppare competenze finanziarie e strategiche, comprendere i bilanci, conoscere i meccanismi di governance, dialogare con i manager e valutare le scelte di investimento.
Un azionista preparato sa leggere i dati, interpretare la redditività, monitorare il rapporto tra gestione e patrimonio immobiliare e comprendere le logiche di valorizzazione a lungo termine dell’asset alberghiero.
Gestori: manager operativi
Al contrario, se un erede manifesta interesse e attitudine verso la gestione diretta, è necessario investire nella sua formazione manageriale.
Essere gestore significa:
comprendere le dinamiche del revenue management e del controllo di gestione;
guidare le risorse umane e sviluppare capacità di leadership;
affrontare la sfida della digitalizzazione e della sostenibilità;
saper coniugare visione strategica e operatività quotidiana.
La preparazione manageriale non si improvvisa: richiede percorsi formativi mirati e spesso esperienze esterne, anche in contesti internazionali, per portare competenze nuove in azienda.
La chiave: comprendere le vocazioni delle nuove generazioni
Ogni famiglia imprenditoriale deve porsi la domanda fondamentale: quali sono le reali inclinazioni delle nuove generazioni?
Forzare un erede in un ruolo che non sente proprio può generare conflitti, inefficienze e, nei casi peggiori, compromettere la continuità aziendale. È invece necessario distinguere:
chi possiede attitudine e interesse per la gestione, da avviare a percorsi formativi adeguati;
chi ha vocazione da azionista, da preparare alla governance e al rapporto con i manager;
chi non ha alcun interesse diretto ma può mantenere un ruolo patrimoniale con strumenti societari adeguati (holding, trust, patti di famiglia).
L’importanza della governance
Qualunque sia l’esito della scelta, è essenziale predisporre un sistema di governance chiaro:
consigli di amministrazione con ruoli definiti;
regole per la nomina dei manager e per la valutazione delle loro performance;
procedure di comunicazione trasparente tra azionisti e gestori;
strumenti legali (patti parasociali, statuti societari, accordi di famiglia) che riducano il rischio di conflitti.
Il dilemma “azionisti o gestori?” non ha una risposta univoca, ma richiede un percorso di analisi, formazione e consapevolezza. Preparare le nuove generazioni significa non solo trasferire un patrimonio economico, ma anche trasmettere cultura aziendale, valori e competenze.
Solo comprendendo le vocazioni individuali e creando una governance solida, il passaggio generazionale potrà trasformarsi da rischio a opportunità, garantendo continuità e crescita agli hotel di famiglia.