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Le percezioni sensoriali per i clienti degli hotel: come il coinvolgimento sensoriale influenza l’esperienza

23/09/2025 - 23/09/2028

Nel settore alberghiero, il concetto di ospitalità non si limita più alla qualità della camera o alla cortesia del personale. Sempre di più, l’esperienza complessiva dell’ospite si costruisce attraverso il coinvolgimento dei cinque sensi. Le percezioni sensoriali creano memorie durature, rafforzano il posizionamento del brand e incidono sulla propensione del cliente a tornare o a raccomandare la struttura.

 

L’olfatto: il potere dei profumi

 

L’olfatto è il senso più direttamente collegato alla memoria emotiva. Un hotel che utilizza un signature scent, cioè una fragranza personalizzata diffusa negli spazi comuni, imprime un ricordo immediato e distintivo.

 

Esempio pratico: una fragranza agrumata e fresca nella hall comunica energia e accoglienza, mentre una nota legnosa in una spa trasmette rilassamento e raffinatezza.
I profumi non sono solo estetica: rafforzano l’identità del brand, al punto che alcuni gruppi internazionali hanno sviluppato linee di fragranze dedicate, acquistabili dai clienti.

 

La vista: design, colori e illuminazione

 

La percezione visiva è la prima forma di contatto tra cliente e struttura. Non riguarda solo l’architettura, ma anche dettagli di interior design, colori, illuminazione e persino uniformi del personale.

 

Esempio pratico: l’uso coerente di tonalità calde nelle camere favorisce un senso di comfort, mentre il minimalismo visivo con palette neutre comunica modernità e lusso discreto.
L’illuminazione dinamica, che varia intensità e colore tra giorno e sera, contribuisce a guidare l’umore e il ritmo dell’ospite.

 

L’udito: il ruolo del sound design

 

Il suono influenza profondamente la percezione degli spazi. Musica, rumori di fondo e silenzio programmato diventano strumenti di differenziazione.

 

Esempio pratico: playlist curate nelle aree comuni creano un’atmosfera coerente con il posizionamento dell’hotel – lounge sofisticato, urbano dinamico, resort rilassante.
In parallelo, l’isolamento acustico nelle camere è una componente tecnica che incide sulla qualità percepita del soggiorno. Un hotel che garantisce silenzio offre un valore concreto tanto quanto una camera spaziosa.

 

Il tatto: materiali e comfort fisico

 

Il contatto fisico con superfici e materiali trasmette immediatamente un messaggio di qualità. Tessuti, arredi e dettagli ergonomici influenzano la percezione complessiva dell’esperienza.

 

Esempio pratico: lenzuola di alta qualità, asciugamani soffici, materiali naturali come legno e pietra nelle aree comuni. La sensazione tattile diventa una forma di lusso discreto e percepibile.
Anche la tecnologia touch – come tablet per il room service o interfacce digitali intuitive – contribuisce a definire il livello di comfort tattile.

 

Il gusto: l’estensione naturale dell’ospitalità

 

Il gusto è storicamente legato all’ospitalità attraverso la ristorazione, ma oggi assume una funzione più ampia. Non si tratta solo del ristorante, ma dell’intera esperienza food & beverage distribuita nei diversi momenti di contatto.

 

Esempio pratico: welcome drink al check-in, minibar curati con prodotti locali, breakfast esperienziale che diventa parte integrante del soggiorno.
La scelta di prodotti a km 0 o di percorsi di degustazione rafforza l’identità territoriale e trasforma il cibo in storytelling dell’hotel.

 

Perché il coinvolgimento sensoriale è strategico

 

L’esperienza sensoriale:

 

  • aumenta il ricordo del brand (memoria associativa ai sensi);

  • rafforza la customer loyalty, perché il cliente associa emozioni positive alla permanenza;

  • consente di differenziare l’offerta, soprattutto in mercati saturi dove la competizione è sul prezzo;

  • genera opportunità di cross-selling, come la vendita di prodotti legati ai profumi, ai tessuti o alla linea food dell’hotel.

 

Gli hotel che sanno progettare in maniera consapevole le percezioni sensoriali creano esperienze uniche, capaci di trasformare un soggiorno ordinario in un ricordo memorabile. L’olfatto, la vista, l’udito, il tatto e il gusto non sono dettagli marginali, ma leve strategiche di marketing e posizionamento. Nel futuro dell’hospitality, la vera differenza non sarà solo nella camera venduta, ma nelle emozioni multisensoriali che ogni ospite porterà con sé.

 

Roberto Necci

info@robertonecci.it 

 

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