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Roma e i flussi turistici internazionali: leadership consolidata ma stagnazione nei mercati di origine

24/09/2025 - 24/09/2027

Negli ultimi dieci anni Roma si è confermata la prima destinazione turistica italiana, con un posizionamento stabile a livello europeo. Dal 2012 ad oggi, i principali mercati di riferimento per la Capitale sono rimasti sostanzialmente invariati: Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. A questi, fino agli anni Duemila, si affiancava il Giappone, oggi ridimensionato a causa di fattori macroeconomici (crisi interna, crescita rallentata, cambio sfavorevole).

 

La stabilità dei mercati storici

 

I flussi provenienti da questi Paesi hanno garantito continuità, rappresentando una base solida per la domanda turistica romana. Gli Stati Uniti in particolare hanno assunto un ruolo di leadership, alimentati da un’elevata capacità di spesa e da una percezione consolidata di Roma come meta “obbligata” nei viaggi intercontinentali in Europa. Germania, Francia e Regno Unito hanno mantenuto volumi significativi grazie alla vicinanza geografica, alla frequenza di collegamenti aerei e all’attrattività culturale e religiosa.

 

Il lato critico: assenza di nuovi mercati

 

Se da un lato la stabilità dei flussi ha assicurato alla città resilienza anche nei momenti di crisi (ad esempio durante il post-pandemia), dall’altro Roma non ha registrato una diversificazione significativa dei mercati di origine. Non si osserva infatti l’ingresso di nuovi bacini legati a economie emergenti – come Brasile, India, Cina o Medio Oriente – che invece hanno alimentato la crescita di altre destinazioni europee.

 

Questa mancanza rappresenta un rischio strategico:

 

  • Dipendenza da mercati maturi, esposti a ciclicità economiche e politiche

  • Minore capacità di attrarre turismo “nuovo”, legato a classi medie emergenti con abitudini di spesa in crescita

  • Concorrenza crescente di altre capitali europee, che hanno diversificato maggiormente il mix di provenienza

 

Le implicazioni per la competitività

 

Roma si conferma una destinazione iconica e resiliente, ma la sua competitività a lungo termine dipenderà dalla capacità di intercettare mercati nuovi e in espansione. Ciò richiede:

 

  • Strategie di marketing internazionale mirate, con focus su aree geografiche ad alto potenziale di crescita

  • Investimenti in collegamenti aerei diretti da mercati non ancora consolidati

  • Offerta turistica rinnovata, capace di dialogare con segmenti emergenti (giovani viaggiatori, classi medie urbane asiatiche, turismo esperienziale)

 

In sintesi: Roma ha saputo mantenere una posizione di leadership grazie ai mercati storici consolidati, ma la mancanza di apertura verso nuovi flussi rappresenta un punto di debolezza che rischia di limitarne la crescita futura. La sfida per la Capitale non è più solo preservare i flussi tradizionali, ma saperli integrare con nuovi mercati in grado di sostenere lo sviluppo nei prossimi decenni.

 

Roberto Necci

info@robertonecci.it 

 

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