24/09/2025 - 24/09/2027
La competitività di una destinazione turistica non si misura soltanto attraverso la qualità del patrimonio artistico e culturale, ma anche dalla sua accessibilità interna. Un sistema di trasporti urbano e regionale efficiente rappresenta un moltiplicatore del valore turistico, incidendo direttamente sia sulla durata media del soggiorno sia sul livello di soddisfazione del visitatore.
Uno dei principali limiti di Roma come destinazione è la permanenza media dei turisti, storicamente inferiore a quanto il patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico della città e della regione potrebbero giustificare. La mobilità ha un ruolo chiave in questo fenomeno:
un turista che riesce a muoversi facilmente tra siti distanti (es. dal centro storico a Ostia Antica, dalle basiliche papali alle ville storiche) è incentivato ad allungare la permanenza;
un sistema di collegamenti rapido e integrato con il Lazio permetterebbe di includere mete come Tivoli, il litorale romano, le aree archeologiche di Cerveteri o i borghi dei Castelli Romani, generando valore per l’intero territorio.
Roma soffre di una mobilità complessa e frammentata:
linee metropolitane limitate, con poche estensioni rispetto ad altre capitali europee;
collegamenti ferroviari regionali non sempre frequenti e poco integrati con il sistema urbano;
congestione stradale che scoraggia spostamenti fuori dal perimetro del centro storico.
Questi fattori costringono molti visitatori a concentrare la propria esperienza su pochi luoghi iconici (Colosseo, San Pietro, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna), comprimendo la permanenza media e riducendo la possibilità di scoprire la città in modo più esteso.
Un piano di mobilità turistica integrata per Roma potrebbe generare effetti positivi rilevanti:
Aumento della permanenza media: poter raggiungere agevolmente Tivoli, Bracciano o la Via Appia Antica invoglierebbe il turista a prolungare il soggiorno di 1–2 notti.
Destagionalizzazione: migliori collegamenti verso aree extraurbane consentirebbero di distribuire i flussi oltre il centro storico e oltre i picchi stagionali.
Sostenibilità: ridurre l’uso del trasporto privato favorirebbe un turismo più sostenibile e coerente con gli obiettivi di riduzione delle emissioni.
Per la Capitale, trasformare la mobilità in leva turistica richiede:
integrazione modale (metro, treni regionali, bus turistici, sharing mobility);
investimenti in infrastrutture strategiche, come nuove linee metropolitane e potenziamento dei collegamenti ferroviari verso aeroporti e poli turistici regionali;
politiche di marketing territoriale collegate ai trasporti, promuovendo itinerari tematici (“Roma e i suoi dintorni in 3 giorni”) che includano mobilità e attrazioni.
Roma possiede un patrimonio unico al mondo, ma la sua capacità di trattenere il turista è frenata da un sistema di trasporti urbano e regionale non all’altezza. Un miglioramento significativo della mobilità non sarebbe soltanto un beneficio per i residenti, ma un vero e proprio moltiplicatore turistico, in grado di aumentare la permanenza media, diversificare i flussi e rafforzare l’attrattività complessiva della destinazione.
Roberto Necci
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